La mia storia con la batteria, oppure come la chiamavo da
piccolo la “battiria”, è iniziata quando avevo tre anni. Me la regalarono a
Natale una di quelle vere ma misura baby, ovviamente non sapevo ancora suonarla
ma piano piano insieme a mio padre imparai a tenere il tempo… Crescendo avrei
voluto averne una di quelle acustiche ma i miei genitori mi dicevano che faceva
troppo rumore e dava fastidio ai vicini di casa.
Quest’anno a sorpresa, per il mio 10° compleanno, me l'hanno
regalata...una batteria vera ma elettronica.
Ho iniziato tre mesi fa a suonarla, in soffitta, senza
lezioni, ma da solo con mio padre, che non è un batterista, ma qualcosa può
insegnarmi perché suonava il basso elettrico in un gruppo fino a qualche anno
fa. Fino adesso sto imparando le basi e sto provando a suonare seguendo le
canzoni che ascolto in cuffia, ma per me è anche uno sfogo, quando suono non
penso ad altro.
La mia batteria è composta da: cassa, rullante, tom 1, tom
2, tom 3(timpano), poi i piatti come il charleston, il ride ed infine il crash.
Ora però basta parlare della mia batteria, parliamo un po’
della “storia delle percussioni”, iniziata, pensate, dagli uomini primitivi che
utilizzavano, al posto delle nostre bacchette, le mani, i piedi o addirittura
le loro armi.
Così nacquero gli strumenti a percussione.
In seguito, la storia delle percussioni continuò con i Greci
e con i Romani. Questi ultimi suonavano con il timpano, i tamburi, i cimbali e
lo scabellum che serviva a tenere il tempo, proprio come la cassa della batteria
di oggi.
Col passare dei secoli questi strumenti si evolsero fino a
quando furono uniti in uno strumento unico: LA BATTERIA. Questa ha origine
americana e nasce intorno al 1900, viene utilizzata per suonare principalmente
musica Jazz, Pop, Rock e Metal.
Ci sono due tipi di batterie, acustica ed elettronica:
quella acustica suona grazie alle casse di risonanza, mentre quella elettronica
deve essere collegata alla corrente e suona grazie a una centralina che è
collegata tramite cavi elettrici ad ogni componente.
La batteria elettronica deve obbligatoriamente essere
attaccata alle casse elettriche altrimenti non si sente il suono. Un’altra
differenza tra le due è il rumore: in quella acustica non si può regolare il
volume, mentre in quella elettronica si può fare o decidere se suonare in
cuffia.
Praticamente quella elettronica si suona come quella
acustica, ma il suono è simulato dal tocco delle bacchette sui “pod”. Una cosa
che hanno in comune, invece, è che entrambe sono modulabili cioè possono essere
modificate a proprio piacimento, aumentando i componenti come i piatti, le
casse, i tom…
Sono così appassionato da questo strumento che sono curioso
di imparare anche da chi la suona per professione e tra tutti i batteristi che
ascolto ce ne sono tre in particolare che mi hanno colpito: Dominic Howard che
suona con una delle mie band preferita i “Muse”, Nicko McBrain che suona con la
mia band preferita gli “Iron Maiden” e infine Rick Allen che suona con i “Def
Leppard” che ha lasciato il segno nella storia della batteria poiché a causa di
un incidente stradale perse tutto il braccio sinistro e progettò un “drum set”
in grado di permettergli di continuare a suonare.
Il mio sogno nel cassetto è diventare bravo come queste
leggende e magari diventare leader di un gruppo rock!!!
Christian Bertolino
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