domenica 16 maggio 2021

La batteria in soffitta

 


La mia storia con la batteria, oppure come la chiamavo da piccolo la “battiria”, è iniziata quando avevo tre anni. Me la regalarono a Natale una di quelle vere ma misura baby, ovviamente non sapevo ancora suonarla ma piano piano insieme a mio padre imparai a tenere il tempo… Crescendo avrei voluto averne una di quelle acustiche ma i miei genitori mi dicevano che faceva troppo rumore e dava fastidio ai vicini di casa.

Quest’anno a sorpresa, per il mio 10° compleanno, me l'hanno regalata...una batteria vera ma elettronica.

Ho iniziato tre mesi fa a suonarla, in soffitta, senza lezioni, ma da solo con mio padre, che non è un batterista, ma qualcosa può insegnarmi perché suonava il basso elettrico in un gruppo fino a qualche anno fa. Fino adesso sto imparando le basi e sto provando a suonare seguendo le canzoni che ascolto in cuffia, ma per me è anche uno sfogo, quando suono non penso ad altro.

La mia batteria è composta da: cassa, rullante, tom 1, tom 2, tom 3(timpano), poi i piatti come il charleston, il ride ed infine il crash.

Ora però basta parlare della mia batteria, parliamo un po’ della “storia delle percussioni”, iniziata, pensate, dagli uomini primitivi che utilizzavano, al posto delle nostre bacchette, le mani, i piedi o addirittura le loro armi.

Così nacquero gli strumenti a percussione.

In seguito, la storia delle percussioni continuò con i Greci e con i Romani. Questi ultimi suonavano con il timpano, i tamburi, i cimbali e lo scabellum che serviva a tenere il tempo, proprio come la cassa della batteria di oggi.

Col passare dei secoli questi strumenti si evolsero fino a quando furono uniti in uno strumento unico: LA BATTERIA. Questa ha origine americana e nasce intorno al 1900, viene utilizzata per suonare principalmente musica Jazz, Pop, Rock e Metal.

Ci sono due tipi di batterie, acustica ed elettronica: quella acustica suona grazie alle casse di risonanza, mentre quella elettronica deve essere collegata alla corrente e suona grazie a una centralina che è collegata tramite cavi elettrici ad ogni componente.

La batteria elettronica deve obbligatoriamente essere attaccata alle casse elettriche altrimenti non si sente il suono. Un’altra differenza tra le due è il rumore: in quella acustica non si può regolare il volume, mentre in quella elettronica si può fare o decidere se suonare in cuffia.

Praticamente quella elettronica si suona come quella acustica, ma il suono è simulato dal tocco delle bacchette sui “pod”. Una cosa che hanno in comune, invece, è che entrambe sono modulabili cioè possono essere modificate a proprio piacimento, aumentando i componenti come i piatti, le casse, i tom…

Sono così appassionato da questo strumento che sono curioso di imparare anche da chi la suona per professione e tra tutti i batteristi che ascolto ce ne sono tre in particolare che mi hanno colpito: Dominic Howard che suona con una delle mie band preferita i “Muse”, Nicko McBrain che suona con la mia band preferita gli “Iron Maiden” e infine Rick Allen che suona con i “Def Leppard” che ha lasciato il segno nella storia della batteria poiché a causa di un incidente stradale perse tutto il braccio sinistro e progettò un “drum set” in grado di permettergli di continuare a suonare.

Il mio sogno nel cassetto è diventare bravo come queste leggende e magari diventare leader di un gruppo rock!!!

Christian Bertolino




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