L’ultima volta che ricordo di aver fatto una passeggiata
spensierata con la mia famiglia, è stata a Pasqua di due anni fa.
Mia mamma guardando qualche sito che suggerisce posti da
visitare, ci ha proposto di andare a Civita di Bagnoregio. Per me e mio fratello
un posto valeva l’altro, purché stessimo tutti insieme… ma poi sono rimasto affascinato da questo
paesino in provincia di Viterbo.
Appena arrivati ho visto come prima cosa, un ponte
lunghissimo ed ero curioso di andarci subito. Questo meraviglioso borgo è
sospeso su una rupe ed è raggiungibile solo a piedi attraverso uno stretto ponte,
così ci siamo organizzati con scarpette da ginnastica e pantaloni comodi. Devo
ammettere che è stato abbastanza faticoso percorrerlo tutto, ma per me è stato
uno dei panorami più spettacolari della mia vita.
Appena finito il ponte, ricordo due leoni che artigliano due
teste umane, mia mamma mi ha spiegato che sono il simbolo dei tiranni sconfitti
dagli abitanti di questo posto.
Parlando con una vecchina, seduta fuori il portone di casa,
mi ha detto che questo paese è ormai chiamato “la città che muore” perché
sicuramente col tempo rischia di scomparire a causa dell'erosione delle rocce
di tufo su cui si trova e poi perché ormai a viverci sono rimasti solamente
persone anziane come lei.
Le sue parole mi hanno un pochino rattristato e
probabilmente mio padre se ne accorse perché con un sorriso mi disse di andare
a prendere un gelato.
Passeggiando si vede un panorama stupendo, ci sono stradine
strette strette con dei palazzi molto antichi e delle casette piene di fiori
sbocciati e ben curati, mi sembrava la scena di un bel film.
Come sempre mia mamma ci ha scattato un miliardo di foto e
riguardandole mi fa venire voglia di tornarci.
Spero che questo mio “ricordo” vi sia piaciuto e magari vi abbia trasmesso la mia stessa voglia.
Christian Bertolino
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