Nel mio viaggio ad Amsterdam non poteva mancare la visita
alla casa di Anne Frank.
Questo è uno dei luoghi da visitare almeno una volta nella
vita per comprendere e mettere a fuoco il concetto di libertà. Nel percorrere
le stanze di questo luogo si viene immersi in un'atmosfera surreale,
un’atmosfera dove c’è un silenzio rispettoso ma allo stesso tempo un silenzio
assordante. Puoi provare rispetto e raccoglimento per quello che è stato dentro
quelle pareti.
Anne Frank nasce a Francoforte il 12 Giugno 1929. Aveva una
sorella più di grande di tre anni e mezzo di nome Margot. A causa delle leggi
razziali e di Hitler, la famiglia Frank decise di trasferirsi ad Amsterdam
sperando che qui il razzismo non sarebbe mai arrivato essendo una città molto
libera, aperta e tollerante. Otto Frank, il papà di Anne, apre in Amsterdam la
sua azienda che produce gelificanti per marmellate sul canale principale della
città il Prinsengracht
(Canale del principe). Purtroppo, la situazione dal 1° settembre 1939 comincia
a peggiorare anche in Olanda e Anne e la sorella non posso più frequentare la
scuola. Il 6 luglio 1942 a seguito di una convocazione a lavorare in un campo
in Germania per Margot, la sorella di Anne, Otto decide di cominciare a vivere
in clandestinità con tutta la famiglia ed il luogo scelta è il retro della sede
dell’attività di Otto.
12 luglio 1942 riceve per il suo compleanno il diario che diventerà il suo compagno durante tutto il periodo di clandestinità. Anne scrive il diario ogni giorno per 2 anni, documentando la sua quotidianità per lei e per i posteri. Anne sognava di diventare una scrittrice, ma non riesce a portare avanti il suo sogno perché il 4 agosto 1944, insieme agli altri clandestini, viene scoperta e viene arrestata. Nel marzo 1945, due mesi prima della liberazione dell’Olanda, nel campo di prigionia di Bergen Belsen, Anne viene uccisa. L’unico sopravvissuto della famiglia Frank è Otto che nel 1947 pubblica il diario e fa conoscere la storia di Anne e della sua famiglia ed il suo diario diventa un best seller internazionale.
Entriamo nel suo alloggio segreto, perché definirla casa non è corretto in quanto casa è dove c’è amore, c’è vita, c'è calore, questo era solo nascondiglio per Anne ed i suoi cari.
Un luogo silenzioso e
immobile, nessuno poteva gridare, parlare o saltare o andare in bagno di giorno
altrimenti sarebbero stati scoperti; non potevano aprire le tende, le finestre,
ridere o scherzare dovevano vivere in un silenzio “assordante”.
Oltrepassando una
libreria che si apre come se fosse una porta si entra in uno spazio buio e
piccolo, con le finestre oscurate. La prima stanza è quella dei genitori di
Anne e della sorella Margot, accanto c’è la stanza di Anne. A primo impatto
colpisce la normalità: alle pareti sono appesi foto di personaggi famosi del
tempo i reali olandesi, ma lei deve anche dividere la stanza con un adulto amico
del padre. Accanto si trova il bagno, poi una ripida scala per arrivare al
piano superiore dove c’è la cucina, dormitorio di un’altra famiglia e la stanza
di Peter un suo caro amico e l’accesso alla soffitta. Anne racconta molto
spesso della soffitta nel suo diario essendo l’unica stanza con una finestra
con accesso al cielo.
Ludovica Ambrosini
Nessun commento:
Posta un commento