mercoledì 9 marzo 2022

STOP ALLA GUERRA



Ieri, 2 Marzo 2022, era la giornata dedicata alla manifestazione per la pace. La maestra ci ha fatto imparare una poesia di Trilussa, “Ninna nanna de la guerra”, che rappresenta perfettamente quello che, ancora oggi, succede.

In queste ultime settimane, la Russia ha deciso di attaccare l’Ucraina; questa guerra non è ancora finita e per ora nessuna Nazione ha deciso di aiutare i due Stati in conflitto, per paura i scatenare una guerra mondiale. Oramai, nei telegiornali, non si parla d’altro che dei morti, dei feriti o dei bombardamenti scaturitisi in questa tragica guerra.

In occasione della giornata di ieri la nostra maestra ci ha fatto colorare la bandiera della pace, con su scritto “l’Italia ripudia la guerra”, come è sancito nell’articolo 11 della nostra Costituzione. La maestra ha preso carta e penna ed ognuno di noi ha pronunciato la sua idea riguardo alla giornata. 

Abbiamo, poi, fatto dei “provini” e la maestra ha distribuito le varie idee ad alcuni di noi. Ha quindi consegnato un cartellone, con su scritto “l’Italia ripudia la guerra” a due bambine.

Una volta presa la bandiera colorata siamo andati in giardino, Ci siamo disposti in file da quattro o cinque e chi aveva i fogli distribuiti in precedenza, andava avanti ad esporre la propria parte. Ad un certo punto abbiamo alzato in aria le bandiere e recitato la poesia.

Ci siamo poi disposti in cerchio ed abbiamo preso tre palloncini colorati gonfiati ad elio; a quei tre ne abbiamo aggiunto uno a forma di cuore. Una volta legati fra loro, li abbiamo consegnati al nostro amato Federico che, con molta gioia, li ha lanciati in aria…

Questa giornata per me è stata molto importante, innanzitutto perché ho capito che le storie di vecchie guerre o di vecchi errori commessi dall’uomo si possono ripetere; poi mi sono avvicinato molto più di quel che pensassi ai bambini che soffrono, in Ucraina come in Africa. Posso certamente dire che questa è stata una giornata da non dimenticare.

Matteo Ricciarelli (Classe VB Ivana Gregoretti)


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