sabato 15 maggio 2021

UNA IPOTETICA INTERVISTA RITA LEVI-MONTALCINI

 

            UNA IPOTETICA INTERVISTA RITA LEVI-MONTALCINI

D: Dove è nata e in che anno?

R: Sono nata a TORINO IL 22 APRILE 1909

D: Come si chiamano i suoi genitori?

R: Mio padre si chiama Abramo Levi e mia madre Adele Montalcini, mio padre è ingegnere matematico mentre mia madre è una pittrice.

D: È Stata dura la carriera dove lavoravano solo uomini?

R: Direi di no, ho passato la mia vita tra persecuzioni, limiti e pregiudizi che ho vinto grazie alla mia libertà di pensiero.

D: Perché suo padre era contrario ha farLa studiare?

R: Perché per lui la carriera professionale per le donne ostacolava il ruolo di moglie e madre.

D: Perché ha scelto di specializzarsi in neurologia?

R: Perché volevo aiutare la ricerca per trovare delle cure ad alcune malattie gravi che colpiscono il sistema nervoso.

D: Nonostante suo padre avesse una precisa visione sul ruolo della donna, lei ha voluto laurearsi in medicina, perché?

R: Perché volevo dimostrare a mio padre che le donne hanno le stesse possibilità mentali degli uomini.

D: Perché è dovuta andare a Bruxelles?

R: Perché in Italia c’erano le leggi razziali e quindi sono stata costretta a emigrare in Belgio dove sono stata ospitata dall’Istituto di Neurologia dell’università di Bruxelles.

D: Perché è dovuta tornare in Italia?

R: Perché il Belgio era stato conquistato dai tedeschi.

D: Come ha fatto a scoprire il NERVE  GROWTH  FACTOR?

R: Ci sono riuscita solo dopo tanti anni di studio con il mio collega Estanley Ciohen.

D: Cosa ha provato nel vincere il premio Nobel?

R: Tanta felicità ed emozione, non nego di aver provato un certo orgoglio.

D: Cosa ha fatto nella vita dopo aver vinto il premio Nobel?

R: Ho fondato insieme a mia sorella l’associazione RITA LEVI MONTALCINI ONLUS, con lo scopo di incrementare il livello di istruzione delle donne africane.

D: Come si è sentita quando a causa della Maculopatia ha cominciato a non vedere e a non sentire bene?

R: Pensavo che il corpo stesse invecchiando ma l’importante era avere la mente attiva.

D: Perché nel 2001 venne nominata senatrice seppur molto anziana?

R: Per tutti i riconoscimenti avuti nella vita a favore della ricerca, delle varie opportunità e della diffusione della cultura intesa come base per costruire una società migliore.

D: Cosa ha fondato nel 2002?

R: L’associazione EBRI.

D: Una curiosità, ma quante ore dorme al giorno?

R: Dormo 2 ore circa, perché lo considero tempo perso.

D: Per concludere signora Levi Montalcini con quale pensiero si potrebbe definire la sua vita?

R: Nella vita non bisogna mai arrendersi alla mediocrità bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi.

Gabriele Giuseppe Lucchetta

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