UNA IPOTETICA INTERVISTA RITA LEVI-MONTALCINI
D: Dove è nata e in che anno?
R:
Sono nata a TORINO IL 22 APRILE 1909
D:
Come si chiamano i suoi genitori?
R:
Mio padre si chiama Abramo Levi e mia madre Adele Montalcini, mio padre è
ingegnere matematico mentre mia madre è una pittrice.
D:
È Stata dura la carriera dove lavoravano solo uomini?
R:
Direi di no, ho passato la mia vita tra persecuzioni, limiti e pregiudizi che
ho vinto grazie alla mia libertà di pensiero.
D:
Perché suo padre era contrario ha farLa studiare?
R:
Perché per lui la carriera professionale per le donne ostacolava il ruolo di
moglie e madre.
D:
Perché ha scelto di specializzarsi in neurologia?
R:
Perché volevo aiutare la ricerca per trovare delle cure ad alcune malattie
gravi che colpiscono il sistema nervoso.
D:
Nonostante suo padre avesse una precisa visione sul ruolo della donna, lei ha
voluto laurearsi in medicina, perché?
R:
Perché volevo dimostrare a mio padre che le donne hanno le stesse possibilità
mentali degli uomini.
D:
Perché è dovuta andare a Bruxelles?
R:
Perché in Italia c’erano le leggi razziali e quindi sono stata costretta a
emigrare in Belgio dove sono stata ospitata dall’Istituto di Neurologia
dell’università di Bruxelles.
D:
Perché è dovuta tornare in Italia?
R:
Perché il Belgio era stato conquistato dai tedeschi.
D:
Come ha fatto a scoprire il NERVE
GROWTH FACTOR?
R:
Ci sono riuscita solo dopo tanti anni di studio con il mio collega Estanley
Ciohen.
D:
Cosa ha provato nel vincere il premio Nobel?
R:
Tanta felicità ed emozione, non nego di aver provato un certo orgoglio.
D:
Cosa ha fatto nella vita dopo aver vinto il premio Nobel?
R:
Ho fondato insieme a mia sorella l’associazione RITA LEVI MONTALCINI ONLUS, con
lo scopo di incrementare il livello di istruzione delle donne africane.
D:
Come si è sentita quando a causa della Maculopatia ha cominciato a non vedere e
a non sentire bene?
R:
Pensavo che il corpo stesse invecchiando ma l’importante era avere la mente
attiva.
D:
Perché nel 2001 venne nominata senatrice seppur molto anziana?
R:
Per tutti i riconoscimenti avuti nella vita a favore della ricerca, delle varie
opportunità e della diffusione della cultura intesa come base per costruire una
società migliore.
D:
Cosa ha fondato nel 2002?
R:
L’associazione EBRI.
D:
Una curiosità, ma quante ore dorme al giorno?
R:
Dormo 2 ore circa, perché lo considero tempo perso.
D:
Per concludere signora Levi Montalcini con quale pensiero si potrebbe definire
la sua vita?
R:
Nella vita non bisogna mai arrendersi alla mediocrità bensì uscire da quella
zona grigia in cui tutto è rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio
di ribellarsi.
Gabriele Giuseppe Lucchetta
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