giovedì 27 maggio 2021

LA MORTE DI KOBE BRYANT

LA MORTE DI KOBE BRYANT

La partita d’addio, quella dei 60 punti segnati agli Utah Jazz il 13 aprile 2016 allo Staples Center: così lo scrittore statunitense Roland Lazenby racconta le ultime prodezze in campo di Kobe Bryant nel libro Showboat. Bryant aveva preparato i suoi ultimi momenti mesi prima nella sua poesia Caro Basketball.
Bryant stava lavorando per preparare un’ultima sorpresa per la sua gara d’addio. Non voleva che la sua ultima partita fosse segnata da una pessima prestazione, rendendo il tutto una faccenda triste e priva di significato. Dopotutto, la narrativa della sua vita faceva parte del marchio. Così cominciò a prepararsi e ad allenarsi per mettere in scena un ultimo spettacolo degno di nota, ignorando i limiti imposti dall’età che lo avevano frenato per tutta la stagione. Decise che se avesse buttato sul campo tutto quello che aveva per l’ultima volta, probabilmente sarebbe riuscito a ottenere una prestazione abbastanza memorabile. Chissà, magari sarebbe riuscito ad arrivare a 30 o 40 punti, se avesse scaldato la mano abbastanza in quell’ultima partita, la numero 1346 della sua carriera. Aveva un senso. Anni prima aveva imparato da Jordan la saggezza dei numeri, la scienza dei grandi realizzatori. La sua ultima stagione non poteva essere valutata con il parametro delle vittorie. I Lakers si trovarono a inseguire per quasi tutta la partita fino al quarto periodo, all’inizio del quale si presentarono sotto di 14. A quel punto, Bryant era ancora vivo e vegeto, e portò i Lakers a una vittoria in rimonta per 101-96. Nel guidare la rimonta, aveva segnato 17 punti consecutivi. Nonostante la stagione 2015-16 fosse stata contrassegnata da partite a punteggio alto, nessun altro giocatore NBA era riuscito a segnare 60 punti in una partita in tutto il campionato.  Morì il 26 gennaio 2020.

Valerio Giardino

     



 

 

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