Caio Giulio Cesare (Gaius Iulius Caesar)
Dopo
la morte di Silla, Gneo Pompeo, del partito aristocratico, strinse un’alleanza
politica con Caio Giulio Cesare, capo del partito popolare, e con Crasso,
rappresentante dei ricchi romani. Essi formarono nel 60 a.C. un governo a tre:
un triumvirato.
Cesare
si dimostrò il più forte dei tre: conquistò la Gallia e ampliò i domini romani
fino all’Atlantico e al Reno.
Alla
morte di Crasso, Cesare si trovava in Gallia; Pompeo si fece nominare dal Senato
console unico e pretese di governare anche la Gallia espugnata da Cesare.
Cesare
si ribellò e rientrò in Italia con le sue truppe.
Scoppiò
così una nuova guerra civile fra Cesare e Pompeo.
Nel
48 a.C. Cesare vinse e restò l’unico padrone di Roma, capo assoluto, console e
dittatore a vita.
Egli
introdusse importanti riforme a favore del popolo: distribuì terre pubbliche ai
contadini poveri; concesse i diritti di cittadinanza romana alle altre città
della Gallia e ad altre popolazioni non italiche e fece partecipare al governo
anche gli abitanti delle provincie.
Cesare
aveva però numerosi nemici tra i senatori: infatti aveva tolto il potere al
Senato per concentrarlo nelle sue mani e favorire i soldati e il popolo. Per
questo fu pugnalato in Senato da alcuni congiurati.
Fragassi
Valerio
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